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Foto di Nicola Carmignani – @igersPisa |
Come avrete ormai capito, per la maggior parte della cose che piacciono ai pisani sono proprio snob (e radical chic, come direbbe il Coinquilino), ma non è così per la Luminara. Qui si parla di amore.
Amore vello vero.
Trovo che sia il vero orgoglio di questa città ed è uno spettacolo che pubblicizzo a destra e a manca.
Ma il problema vero è che mi disturba la gente. Sia i cafoni, come la tipa dell’anno scorso con il suo accompagnatore, che in generale la gente come massa informe che dà il peggio di sé in questa occasione.
Quindi in genere ritengo che il momento migliore per godersi la traballante atmosfera dei lumini sia dopo la mezzanotte (o anche oltre). Prima può convenire stare a casa o anche in centro, ma non sui Lungarni.
Però c’è il problema dei fuochi. Anche quelli vanno visti. Sennò di che si parla il giorno dopo?
Perché due sono i grandi argomenti pisani del post Luminara: la quantità e qualità di lumini accesi (che, non si sa mai perché, ma sono sempre peggio dell’anno prima). E i fuochi che, in genere: “erano belli, peccato non vederli”…
O almeno, sui fuochi era così quand’ero piccina. A prova’. Li facevano dalla Cittadella: la città è costruita su una curva, provaci te a vedelli.
Ora, invece, ogni anno aggiungono un punto nuovo di lancio fuochi: quest’anno erano 11, credo sparpagliati lungo l’Arno. E questo fa sì che, anche se ti conquisti la postazione di merda che io scelgo sempre con accurata predilezione ogni anno, riesci a goderti dei bei fuochi.
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Foto di Sara Saviozzi – @sarasaviozzi |
Ora, da qualche anno a questa parte, dai foi (perché così li chiamano i pisani, anche quelli radical chic come me, che normalmente tentano di avere una buona pronuncia) siamo passati allo “spettacolo pirotecnico” (pirotennico, pardon). Che vede aggiungersi a fuochi, fumo e botti, anche luci artificiali e musica.
Mah.
Dice è per l’Unesco. Per essere inseriti tra i patrimoni orali e immateriali dell’umanità.
Io la trovo una cafonata pazzesca.
Non che siano brutti, eh… I giochi di luce sono anche fatti bene. Musica e voci non so. Quest’anno ero sul ponte della Fortezza e non si sentiva NIENTE: poco la musica e solo un brusio indistinto la voce… (Per altro, se qualcuno volesse raccontarmi che cosa dicevano, mi farebbe un servizio assai gradito.)
Il problema è che non credo siano compatibili con la scenografia.
Ecco, quindi, io ritengo che la Luminara debba essere inclusa tra i beni immateriali dell’Unesco, ma senza le luci e le musiche che “pare ir Gladiatore”. Anche perché, scorrendo rapidamente la lista dei beni presenti, direi che le aggiunte moderne potrebbero scoraggiare invece che aiutare.
12 Comments
Mi spiace doverti contraddire ma io ero in piazza San Paolo e praticamente non ho visto niente se non in lontananza…per la musica hai ragione…
si…per dirla alla pisana…sono stati parecchio foggiani quest'anno!!
i lumini di plastica si spengono subito in maggioranza basta vedere le foto al tramonto. perdipiù si faranno tonnellate di immondizia non riciclabile ma a questo non ci pensa nessuno? musica, commenti parlati, fuochi e musica pacchianate incredibili. le persone sono involgarite dalla tv e i politici ne rincorrono i gusti più bassi.
io devo ammettere che li vedo da due anni da una posizione privilegiata e sono davvero magnifici. sottoscrivo in pieno la critica alle musiche pseudogladiatore con spruzzatine di lavitaèbella (l'anno scorso ti ricordo ci fu anche vincerò, quest'anno l'avranno tolta per il ko di Latina?)e ai fari. ma il mio pollice verso totale è per la voce fuori campo INASCOLTABILE. e tutti a dire: o chi è? è il sindaco? è quello di 50canale?. Ti segnalo inoltre il nuovo lamento pisano post Luminara: è però, la cascata era la cascata… Davide
Grazie Davide… Ma la voce, cosa diceva?!
Concordo, tornare al vetro sarebbe complicato, ma ecologico, funzionale e più bello, credo.
Non mi contraddici, almeno credo.
Io posso dirti che una volta, dal ponte della Fortezza non si vedeva niente e adesso ci si gode di un bello spettacolo. Secondo me, la conformazione tipica della città scontenterà sempre qualcuno.
Sarebbe forse carino dire prima da dove si vivrebbe lo spettacolo migliore.
Poveri foggiani 😉
raccontava la storia di Ranieri e robe del genere… e della gloriosa Pisa. tutto molto in stile game of thrones de noartri… ;D
condivido con sempre maggior convinzione che il vero amatore decadente esce di casa dopo mezzanotte e vaga fino alle 2-3, o anche all'alba, quando i vuoti sopravanzano i residui tremuli lumini e i palazzi sembrano rovinare nel fiume… pazienza per i fuochi, il giorno dopo se ne sa abbastanza per esprimere un qualche parere più o meno azzeccato 🙂
Gentile Eleonora, mi aiuta a capire?
http://letteremeridiane.blogspot.it/2014/01/lo-sapevate-che-in-certi-posti-ditalia.html
Per chiunque fosse interessato, ho risposto a Geppe nei commenti del suo bel post! Ma non finisce qui 😉